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12+ film stranieri ambientati in Giappone

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Da sempre il Giappone è una fonte di ispirazione e di fascinazione per molti registi e produttori cinematografici. I suoi paesaggi, templi, colori, storie e leggende sono solo alcuni degli elementi che rendono il paese del Sol Levante così attraente e il setting ideale per molteplici produzioni indimenticabili e di successo.

Numerosi cineasti giapponesi ne hanno raccontato le sue vicende, grandi o piccole, in numerose pellicole. Come in Tokyo Sonata (2008) dove si intrecciano drammi familiari o ne Il Gioco del Destino e della Fantasia (2021) in cui 3 storie si susseguono sullo sfondo di Tokyo o anche come in Asako I & II (2018) e Theatre (2020), due tenere storie fra due giovani, sempre a Tokyo.

Oppure anche in Mr Long (2017), toccante storia della rinascita di un sicario che diventa un cuoco, fino al recente film giapponese acclamato agli Oscar 2021 Drive My Car (2021) vincitore come miglior film internazionale.

Altri registi nipponici hanno invece trattato il mondo della yakuza come ne L’ultimo Yakuza (2019) divertente action legato alla criminalità giapponese e le innumerevoli grandi produzioni tratte da manga e anime come i fortunati primi capitoli delle saghe dark fantasy di Tokyo Ghoul (2017) e Death Note (2006) o la pellicola horror As The Gods Will (2014) che tratta di giochi mortali estremi e che prende spunto anch’esso dall’omonimo manga.

Tuttavia il Giappone non è stato solo raccontato dai suoi connazionali, anzi, è stato scelto da molte personalità straniere per film che spaziano in vari generi: dallo storico, alla commedia, fino agli action e ai drammi, alla fantascienza e molti altri.

Partendo dalla categoria dei film tratti da eventi storici realmente accaduti e narrati da figure non giapponesi si hanno una serie di produzioni che trattano vari eventi, alcuni volutamente dimenticati, altri difficili da raccontare.

 

La neve cade sui cedri (1999)

La neve cade sui cedriFilm del britannico-australiano Scott Hicks con l’attore americano Ethan Hawke che narra dell’odio americano nei confronti dei giapponesi in America a seguito degli eventi della seconda guerra mondiale. Pellicola tratta dall’omonimo primo romanzo di D. Guterson del 1994, essa rientra nell’insieme di film che narrano di alcune difficili pagine della storia giapponese sia dal lato nipponico che da quello straniero.

Altri esempi sono i due film che si focalizzano sugli scontri avvenuti fra Giappone e Cina secondo la prospettiva straniera: I Fiori della Guerra (2011) del nome di spicco nel cinema cinese Zhāng Yìmóu e Lust, Caution (2007) del regista, produttore, sceneggiatore taiwanese Ang Lee o dello scontro fra Giappone e America narrato in Pearl Harbour (2001) secondo la prospettiva americana.

L’ultimo Samurai (2003)

L'ultimo samuraiDi Edward Zwick, regista, produttore e sceneggiatore americano che vinse l’Oscar come produttore al Miglior Film per Shakespeare in Love (1998); con Tom Cruise e le musiche di Hans Zimmer, compositore delle più celebri colonne sonore degli ultimi anni fra cui: Il Gladiatore e Pearl Harbor.

La pellicola è ambientata durante la ribellione degli ex samurai di Satsuma contro il governo dell’era Meiji nella seconda metà del 1800 durante il periodo dell’imperatore Mutsuhito (睦仁) indicato con il nome onorifico Principe Sachi. La storia narra del passaggio del comandante americano Nathan Algren da aiuto per l’imperatore Meiji a uomo che apprende i codici e conoscenze dei samurai.

Nonostante si narri di vicende realmente accadute, il film cade nel racconto del viaggio dell’eroe con al centro la superstar tipica dei film americani. Tuttavia la pellicola rimane un buon film eroico che emoziona e che fornisce una – seppur minima – occhiata nel mondo dei samurai, uomini di onore e casta militare estremamente importante nella storia del Giappone feudale.

Lettere da Iwo Jima (2006)

Lettere da Iwo JimaPer la regia di Clint Eastwood. Questo film narra la battaglia di Iwo Jima secondo la prospettiva giapponese. Si tratta di una evento del 1945 avvenuto nell’omonima isola vulcanica durante la Grande Guerra nel Pacifico nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e che ha visto lo scontro fra Giapponesi e Americani, dove questi ultimi hanno vinto.

Questo film, girato in lingua giapponese, è complementare ad un altro dello stesso regista che però narra la vicenda dal punto di vista degli americani in Flags of Our Fathers (2006). In entrambe le produzioni, Eastwood ha raccontato con grande rispetto i fatti realmente accaduti e dà voce ad entrambe le fazioni, senza schierarsi dalla parte di nessuno dei due, ma semplicemente rendendone omaggio.

Silence (2016)

SilencePer la regia di Martin Scorsese, film con Liam Neeson, Adam Driver e Andrew Garfield. Il film è un dramma storico che narra a sua volta fatti realmente accaduti: nello specifico, l’arrivo dei gesuiti in Giappone e delle persecuzioni dei cristiani durante il 1600 nel periodo Edo (江戸時代, detto anche periodo Tokugawa 徳川時代, per il controllo dell’omonima famiglia). Nonostante venga narrato un fatto reale e nel film si vedano molte sequenze della missione in Giappone da parte dei gesuiti portoghesi, le riprese furono fatte fra la Cina e Taiwan nel 2015.

Il caso Minamata (2020)

Il caso MinamataCon Johnny Depp nei panni del fotografo documentarista William Eugene Smith (1918-1978) e del suo reportage Minamata del 1971. È un film che tratta un triste capitolo della storia del paese in cui si raccontano gli effetti devastanti del mercurio sulla popolazione di Minamata (水俣市), città nella prefettura di Kumamoto (熊本県) nella regione di Kyūshū (九州) nel sud del Giappone.

Il film segue le vicende del fotografo che con i suoi scatti ha raccontato al mondo gli effetti devastanti del mercurio sulle persone e dell’indifferenza delle istituzioni, ma anche della sua umanità, lotta costante e coraggio. Ancora oggi quando si parla della ‘malattia di Minamata’ si fa riferimento ad una sindrome neurologica come effetto nocivo del mercurio sull’essere umano.

 

Cambiando totalmente genere si passa ad alcuni fra i più celebri film recenti tratti da libri o da sceneggiature originali che vedono il Giappone come il setting ideale.

 

Lost in Translation (2003)

Lost in TranslationPer la regia di Sofia Coppola con Scarlett Johansson e Bill Murray. Film vincitore del premio Oscar nel 2004 come migliore sceneggiatura originale. Qui vediamo una Tokyo sognante soprattutto dai vetri dell’Hotel Park Hyatt nel famoso quartiere di Shinjuku (新宿区) a Tokyo.

È una città che avvolge i protagonisti e fa da contorno al loro legame speciale, gli edifici e l’orizzonte dai colori tenui. La pellicola è fresca e leggera, molto apprezzata da pubblico e critica, tuttavia se la analizziamo dal punto di vista del Giappone tutto ciò che ci viene mostrato è una bella e romantica fotografia di Tokyo senza approfondire oltre la cultura giapponese o la città.

Memorie di una Geisha (2005)

Memorie di una GeishaDi Rob Marshall, lo stesso regista del musical Chicago (2002). Film 3 volte Premio Oscar e tratto dall’omonimo romanzo dell’americano Arthur Golden del 1997. Ci troviamo nel Giappone del 1930 e seguiamo il percorso dalla più tenera età fino a quella adulta di una ragazza, Chiyo Sakamoto che diventerà una Geisha (芸者).

La pellicola infatti ruota attorno alle famose artiste e intrattenitrici giapponesi conosciute anche con il nome di geiko (芸子). Benché si tratti di un film esteticamente molto piacevole da vedere e affascinante, non approfondisce molto la cultura giapponese e il complesso e profondo mondo delle Geishe. Il film rimane di fatto una bella storia drammatica sullo sfondo di un Giappone vagamente approfondito ma sicuramente ben mostrato a livello fotografico.

The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006)

The Fast and the Furious: Tokyo DriftDi Justin Lin, regista taiwanese-americano. Terzo capitolo della saga Fast&Furious, il film è ambientato a Tokyo e si focalizza sul drifting clandestino per le strade, parcheggi e sotterranei della città.

Pellicola spin-off della fortunata saga, ci troviamo catapultati nel mondo delle corse clandestine a fianco ad un timido americano in Giappone. In alcune scene del film si possono vedere i famosi Capsule Hotel giapponesi, ovvero alberghi con piccole stanze-capsule adatte ad una singola persona, che di solito si trovano in punti strategici.

Tuttavia una delle scene più famose della pellicola è dove il protagonista sfreccia nel famoso incrocio di Shibuya (渋谷区) nel cuore di Tokyo. Benché il film sia apprezzabile e vediamo alcuni scorci di Tokyo, buona parte delle sequenze fu girata a Los Angeles.

The Ramen Girl (2008)

The ramen girlDi Robert Allan Ackerman. Commedia fresca e divertente con Brittany Murphy, giovane attrice prematuramente deceduta nel 2009. Qui troviamo una Tokyo spiritosa e divertente in cui l’arte culinaria giapponese accompagna la protagonista nel suo percorso di riscoperta e rilancio.

Lunghe riprese della preparazione del Ramen (ラーメン), degli elementi che lo compongono e piccoli squarci delle vie di Tokyo sono il focus dell’intera pellicola che racchiudono questa tenera commedia.

Enter the Void (2011)

Enter the VoidDel regista argentino Gaspar Noé. Un film allucinogeno e allucinato, in una Tokyo notturna a tratti volutamente distorta nell’immagine, in un continuo giro di luci neon e fluo. Qui vediamo le strade della città, le sue insegne notturne, secondo la prospettiva del protagonista.

Un film visivamente dal forte appeal per chi apprezza le immagini della Tokyo notturna, tuttavia rimane molto impegnativo in quanto rispecchia e rientra appieno nello stile registico di Noè, persona solita a trattare temi tabù e ad usare immagini forti. Nonostante ciò può piacere a chi apprezza le immagini di Tokyo di notte.

Godzilla (2014)

GodzillaFilm di Gareth Edwards con Ken Watanabe ed Elizabeth Olsen come protgonisti. Questo film rientra insieme a molte altre produzioni di sequel e prequel del famoso mostro della tradizione fantascientifica nipponica, Godzilla: enorme creatura ed esempio principale e più noto di Kaijū (怪獣 letteralmente “strana bestia”) che a partire dagli anni 50 del 1900 è stato lo spunto per innumerevoli produzioni cinematografiche soprattutto americane e che ha poi ispirato altri generi e produzioni successive come i film Mecha (メカ).

The Sea of Trees (2015)

The Sea of TreesDel regista Gus Van Sant con Matthew McConaughey. Produzione dal titolo italiano La foresta dei sogni che racconta la storia di un uomo che volendo suicidarsi, si reca nella immensa e fitta foresta di Aokigahara nota anche come ‘Jukai‘ (letteralmente “mare di alberi”), alla base nord occidentale del monte Fuji (富士山), un luogo tristemente noto per l’alto numero di suicidi.

Il film è un percorso di riflessione e riscoperta del protagonista. Oltre a questo film la foresta è stata il setting di un horror del 2016, Jukai.

 

E infine ci sono altre pellicole come Tokyo! (2008) progetto cinematografico in cui 3 registi di nazionalità diversa raccontano 3 storie ambientate a Tokyo o The Outsider (2018) film con Jared Leto che mostra una fotografia del mondo criminale giapponese ma che non ha ricevuto buone critiche.

Infine, il recentissimo Bullet Train (2022), divertente film con Brad Pitt. Pellicola girata nel periodo dell’esplosione del Covid totalmente in studio e digitalmente. Tutte le scene dunque del famoso treno ad alta velocità che collega Tokyo a Kyoto, lo Shinkansen (新幹線 chiamato anche proprio ‘Bullet Train’), sono fittizie.

Insomma, il Giappone è una terra che non smette mai di affascinare e sicuramente sarà fonte di ispirazione per altre innumerevoli produzioni cinematografiche sia nipponiche che straniere.

Sabrina Pusterla
Sabrina Pusterla
Vivo a Milano e fin da piccola sono una grande appassionata di Cinema. Curiosa verso il mondo, vivo nella continua attesa del prossimo viaggio. Il Giappone mi ha sempre affascinata, fin dalla prima volta in cui vidi La grande onda di Kanagawa di Hokusai. Negli ultimi anni ho iniziato a leggere e approfondire la cultura, storia e usanze giapponesi. Sogni nel cassetto? Scrivere un libro e pubblicare un podcast in cui parlo della settima arte.