Castelli
In Giappone, così come nel resto del mondo, i castelli sono stati edificati come residenze e postazioni di difesa, oltre che come simbolo del potere e della ricchezza dei daimyō, i signori feudali che governavano le regioni giapponesi nel periodo che andò dal XII al XIX secolo. Solitamente, intorno al castello vero e proprio venivano edificate altre strutture utilizzate come magazzini per le armi e per le riserve di cibo o residenze secondarie per i membri della famiglia del clan che governava l’area.
I castelli giapponesi venivano costruiti principalmente utilizzando legno e pietre ed ebbero il loro periodo di maggior splendore quando Oda Nobunaga iniziò a conquistare ed unificare buona parte dei territori giapponesi. Al contrario, con l’avvento dello shogunato Tokugawa e con l’unificazione del Giappone ed un periodo di pace, i castelli iniziarono a perdere la loro importanza.
Oggigiorno rimangono circa 100 castelli, alcuni ancora allo stato originale, altri ricostruiti ex-novo a causa di incendi o a seguito della distruzione portata dalla seconda guerra mondiale, altri ancora giunti a noi solo parzialmente e mai ricostruiti; si stima che nel periodo di maggior necessità fossero presenti più di 5.000 castelli in tutto il Giappone.