Giardini giapponesi
I giardini giapponesi hanno una storia secolare ed ogni periodo storico ha portato nuove influenze, modificando ed estendendo il concetto stesso di giardino grazie a nuove caratteristiche architettoniche ed a nuove metodologie di realizzazione.
Le loro origini possono essere fatte risalire agli albori della religione shintoista, quando i luoghi sacri ed i santuari venivano delimitati da pietre bianche e ciottoli; a seguire, con il diffondersi della religione e della cultura buddhista proveniente dalla Cina, i giardini giapponesi hanno iniziato ad acquisire la forma che ancora oggi conosciamo; nel periodo Heian la loro realizzazione iniziò ad essere personalizzata per rispecchiare uno stile più intrinseco con la cultura giapponese stessa; in questo stesso periodo, quando la capitale del Giappone fu trasferita a Kyoto, iniziarono ad essere creati giardini associati ai templi, giardini ad uso privato della nobiltà e dell’imperatore (i giardini del palazzo imperiale di Kyoto) e giardini associati alle ville fuori dalla capitale.
A seguire, con l’introduzione del Buddhismo della Terra Pura, i giardini iniziarono a cambiare stile, in quanto rispecchiavano l’aspetto del paradiso contemplato da questo ramo del buddhismo. Nel periodo Kamakura venne introdotta in Giappone, sempre dalla Cina, una nuova forma di buddhismo, ovvero lo Zen, che portò con se una nuova cultura ed un nuovo stile architettonico per la realizzazione dei giardini; infatti fanno parte di questo periodo i famosi giardini del Kinkaku-ji, del Ginkaku-ji, del Ryoan-ji e del Saihō-ji.
Infine, con il periodo Edo, la capitale fu spostata all’odierna Tokyo ed i giardini si trasformarono, diventando molto più estesi rispetto ai periodi precedenti e progettati per replicare le ambientazioni dei paesaggi naturali in modo del tutto “naturale” e senza forzature, facendo sì che laghetti, colline, ruscelli, isolette, piante ed alberi formassero delle vedute meravigliose; in questo periodo, ad esempio, vennero costruiti i famosi giardini Kōraku-en di Okayama, i giardini Shisendo e quelli della Villa Imperiale di Shugakuin.
In conclusione, i giardini giapponesi incarnano la bellezza della natura donando ai suoi osservatori una senso di piacere ed di pura armonia, utilizzando pochi elementi come l’acqua, la pietra e gli alberi e riuscendo a dare la sensazione di ampiezza anche in spazi relativamente ristretti.