Guida
Il Monte Kurama è una famosa montagna sacra situata a nord di Kyoto, immersa nella vegetazione, affascinante e famosa sia per essere il luogo dove vive il re dei Tengu, Sōjōbō, sia perché qui nacque la tecnica spirituale della guarigione, chiamata Reiki. Qui ha sede anche un antichissimo tempio buddista, il Kurama dera, la cui storia risale all’anno 770 d.C.
Ci sono vari sentieri dove praticare trekking; io ho fatto la traversata dal lato est a quello ovest della montagna, ovvero, dopo aver visitato il Kurama-dera, si continua a salire per poi discendere e sbucare di fronte al Santuario Kifune, anch’esso molto famoso ed antichissimo.
Nulla di difficoltoso, bisogna comunque essere un attimo allenati, avere delle buone scarpe perché il sentiero è disseminato di radici e gradini, e scegliere la stagione giusta; probabilmente in estate, con l’afa giapponese potreste sciogliervi, se invece piove (come durante la mia visita) dovete fare attenzione a non scivolare 🙂
La zona è abbastanza turistica, soprattutto in estate, quando sul lato che costeggia il fiume Kibune, vengono montate delle palafitte proprio sopra il fiume, ed i ristoranti della zona predispongono i loro tavoli così che possiate pranzare stando seduti sopra il corso del fiume, un’esperienza veramente affascinante e particolare, oltre che “fresca”; nelle altre stagioni le palafitte vengono smontate, lasciando libera visuale al letto del fiume e facendo intravedere solamente gli appoggi in metallo; i ristoranti, ovviamente, sono comunque aperti e qui si possono provare varie pietanze ottime.
Ma nonostante la possibilità di trovare numerosi turisti, tutta l’area mantiene sempre e comunque il suo fascino immerso tra gli alberi e la natura; in autunno è anche possibile ammirare i momiji con le loro foglie rosse, in alcuni scorci, sono da togliere il fiato.
La stazione Kibuneguchi, della Eizan Kurama Line, fa da biforcazione per raggiungere il Santuario Kifune o il Kuramadera; per quest’ultimo è comunque possibile proseguire di un ulteriore fermata fino alla Stazione Kurama.
Ma la stessa linea ferroviaria Eizan è parte integrante dell’esperienza nel visitare questa montagna sacra; i suoi mini treni, le rotaia tra la vegetazione ed il meraviglioso “Momiji Tunnel”. Infatti, in novembre, quando gli aceri si colorano di rosso, giallo e arancio, il treno attraversa una stretta tratta di 250m circa tra le stazioni di Ichihara e Ninose ai cui lati sono presenti ben 280 aceri che danno l’impressione di entrare ed attraversare un tunnel di foglie d’acero; il treno rallenta e, con la versione panoramica dei vagoni, denominata “KIRARA”, e possibile godersi i colori autunnali rivolti verso le vetrate 🙂
Ovviamente, l’altro periodo idoneo è l’estate, quando gli aceri sono di un colore verde intenso, anche se meno pittoresco dell’autunno.
Invece, parlando espressamente del tempio Kurama, questo nasce come avamposto settentrionale della città di Kyoto, ai tempi chiamata con il nome di “Heiankyo”; in origine apparteneva alla setta buddista Tendai, ma cambiò appartenenza più volte nel corso dei secoli, fino a che dal 1949 è diventato il quartier generale della nuova setta, sempre buddista, Kurama Kokyo.
La setta Kurama Kokyo venera una triplice divinità, composta da Bishamonten come rappresentate del Sole, Kannon in rappresentanza dell’amore, Gohōmaōson (o Maōson) come divinità del Potere; tutti e tre insieme danno vita alla trinità chiamata “Sonten”.
Le credenze indicano Gohōmaōson come una divinità esoterica arrivata sulla Terra, e più precisamente sul Monte Kurama, dal pianeta Venere circa 6.5 milioni di anni fa con lo scopo di salvare l’intera umanità e tutti gli esseri viventi del nostro pianeta; notate anche che l’unico luogo al mondo dove si venera questa divinità è proprio il Kurama-dera.
Partendo dalla stazione Kurama la prima cosa su cui soffermarsi sono i Tengu. Questi esseri sovrannaturali della mitologia giapponese sono parte intrinseca di questa montagna; si racconta infatti che qui viva il loro Re ed il più forte di tutti i tengu, Sojobo; sia all’interno della stazione che subito fuori sono presenti maschere, riproduzioni ukiyo-e e due gigantesche statue che li raffigurano.
Proseguendo, dopo 250m circa a piedi, si arriva alla funivia che vi porterà in alto, facendovi risparmiare circa metà strada verso la sala centrale del Kuramadera; il viaggio da seduti dura pochi minuti.
L’alternativa alla funivia è attraversare a piedi la tratta che dalla base porta fino al tempio; è un po’ ripida in alcuni punti, ma nulla di particolare, e soprattutto potrete ammirare appieno la natura e non perdervi il piccolo Santuario Yuki, anch’esso antichissimo, fondato nel 940 d.C., al cui interno risiedono Onamuchi no Mikoto e Sukunahikona no Mikoto, due divinità inviate qui per contenere i disastri naturali che continuavano ad imperversare in quel periodo su Kyoto.
Alla sua destra è possibile contemplare un cedro gigante circondato da una shimenawa, alto più di 50 metri e con un’età stimata di più di 800 anni; si dice che se lo preghiate sinceramente, i vostri desideri si avvereranno; qui è anche possibile comprare degli omikuji a forma di tengu.
Sempre presso il Santuario Yuki, ogni 22 ottobre, si tiene uno dei 3 grandi festival di Kyoto, il “Kurama no Hi Matsuri”, letteralmente il “Festival del Fuoco di Kurama”.
Continuando a salire si arriverà al Chumon, il cancello oltre cui inizia il sentiero lastricato in pietra e gradoni da percorrere per arrivare su in cima fino al tempio vero e proprio; ai bordi si alternano, non molto ravvicinate, delle tradizionali lanterne rosso vermiglio.
Arrivati in cima, la vista vi permette di ammirare tutta zona montana circostante; di fronte alla sala principale del tempio troverete una specie di mosaico esagonale in terra, al cui centro c’è un triangolo; questo rappresenta proprio la triade divina Sonten, mentre i 6 punti dell’esagono stanno ad indicare i 6 modi con cui l’essere umano interagisce con il mondo esterno, secondo il Sutra del Loto: occhi, naso, orecchie, bocca, corpo e cuore.
Un’altra caratteristica che potrete notare al Kuramadera sono le raffigurazioni dei leoni; sono le messaggere di Bishamonten (così come le kitsune lo sono per Inari, anche se uno è buddista e l’alta shintoista) e le troverete sia come statue che sugli Ema.
Per quanto riguarda il sentiero da trekking che attraversa la montagna, inizia poco sopra la sinistra del tempio e per percorrerlo tutto è necessario un minimo di un’ora e un massimo di due ore e mezza, considerando la vostra preparazione ed il tempo speso per osservare i dintorni o riposarvi di tanto in tanto; io non ho tenuto il tempo ma credo di averci messo un’ora, nonostante l’afa e la pioggerellina che c’era quel giorno.
A metà sentiero circa, troverete la una piccola sala dedicata alla venerazione di a Gohomaoson. Durante il percorso, fate comunque attenzione alle molteplici radici che fuoriescono dal terreno, ai gradini in pietra o legno eventualmente scivolosi, ed ai finti corrimano costruiti con tubature idriche (come faceva mio nonno) 🙂
Mappa, come arrivarci
Indirizzo: 1074番地 Kuramahonmachi, Sakyo Ward, Kyoto, 601-1111, Giappone
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Accesso, orari e costi
Giorni di chiusura
Aperto tutto l’anno.
Orari
L’apertura del tempio è dalle 09:00 alle 16:30. La prima partenza della funivia è alle 08:40 mentre l’ultima è alle 16:20.
Costi
L’accesso al tempio costa 200 JPY per gli adulti ed è gratuito per i bambini fino alle scuole medie. La funivia costa 200 JPY per gli adulti e 100 JPY per i ragazzi a tratta.
Sito in giapponese
Sito ufficiale del Kuramadera