Un aspetto importante dei bonsai è il loro stile, ovvero la forma, l’orientamento e la quantità dei rami e dei tronchi che lo compongono; nei secoli ne sono stati creati molte decine, tutti prendendo ispirazione dalla natura e da ciò che si può osservare nei paesaggi che ci circondano.
I primi cinque stili presenti nella lista a seguire sono quelli considerati “di base”, mentre tutti gli altri (ma non starò ad elencarli nella loro completezza) sono ugualmente riconosciuti e validi, ma più particolari e più difficili da trovare in natura.
Va comunque tenuto presente che, nonostante le regole di composizione imposte nell’arte del bonsai giapponese, è fondamentale che ogni bonsai abbia una propria “anima”, altrimenti tutti gli esemplari sarebbero solamente copie di se stessi.
- Stile eretto formale (chokkan)
- Stile eretto informale (moyogi)
- Stile inclinato (shakan)
- Stile a semi-cascata (han-kengai)
- Stile a cascata (kengai)
- Stile a spirale (bankan)
- Stile a bosco (yose-Ue)
- Stile a zattera (ikadabuki)
- Stile a scopa rovesciata (hokidachi)
- Stile su roccia o dentro la roccia (sekijoju e ishitsuki)
- Stile spazzato dal vento (fukinagashi)
- Stile a doppio tronco (sokan)
- Stile literato (bunjinji)
- Stile a radice esposta (negari)
Stile eretto formale (chokkan)
Lo stile eretto formale è, probabilmente, quello che necessita un rispetto delle regole il più restrittivo tra tutti gli stili; il tronco è perfettamente verticale, sottile sulla cima e più grosso alla base, a formare una specie di cono; le radici di superficie devono dara ampia solidità alla pianta; i rami hanno una disposizione precisa ed equilibrata, il primo in basso deve trovarsi ad un’altezza di circa 1/3 del tronco mentre man mano che si sale i rami si dovranno accorciare con distanze tra loro più vicine.
Stile eretto informale (moyogi)
Lo stile eretto informale è la versione più facile da trovare, sia in versione bonsai che in natura, in quanto prevede che il tronco sia unico ed eretto, ma assumendo forme più morbide e sinuose; i rami seguono ugualmente le regole di proporzionalità (più grandi in basso e più sottili e corti man mano che si sale) ma con regole meno rigide, in alcuni casi “drammatizzando” alcune forme e lunghezze.
Stile inclinato (shakan)
Lo stile inclinato prevede che il tronco abbia un’inclinazione verso destra o verso sinistra che può andare dai 10 ai 45 gradi potendo iniziare a piegarsi subito dalla base ma anche da in più alto sul tronco; le radici di superficie devono equilibrare e sostenere la pendenza del tronco, per cui saranno più grosse e visibili sia dal lato dell’inclinazione sia dal lato opposto; i rami sul lato inclinato tendono ad andare verso il basso per poi rimediare e diventare orizzontali mentre quelli sul lato opposto all’inclinazione crescono orizzontali fin da subito; su quest’ultimo lato si trova quasi sempre il primo ramo.
Stile a semi-cascata (han-kengai)
Lo stile a semi-cascata è una via di mezzo tra lo stile inclinato e quello a cascata con la caratteristica di avere il tronco che si prolunga leggermente al di sotto della superficie del vaso, formando un angolo di circa 45 gradi tra la sua base e l’apice; i rami formano sempre palchi orizzontali e l’apice non deve trovarsi troppo in alto per evitare la confusione con altri stili.
Stile a cascata (kengai)
Lo stile a cascata è una versione più “estrema” dello stile inclinato ed a semi-cascata, nato per rappresentare gli alberi che nascono ancorati ad un burrone e che a causa delle condizioni metereologiche avverse come neve e vento si diramano sempre più verso il basso; la base del tronco e la chioma formano un angolo che arriva fino ai 90 gradi e quest’ultima, inizialmente sale verso l’alto per poi scende ben oltre la dimensione del vaso (infatti questo stile necessita quasi sempre di un supporto aggiuntivo posto sotto al vaso).
Stile a spirale (bankan)
Lo stile a spirale è quello stile che più si avvicina ai bonsai cinesi, perché caratterizzato da curve e movimenti del tronco e dei rami esasperati a tal punto da sembrare quasi irreali; è anche chiamato “stile del drago” in quanto ricorda un drago, o un serpente, che si avvinghia su se stesso partendo dal base per arrivare verso l’apice; è ricco rami morti e legna secca sul tronco, che si alterna perfettamente a venature di corteccia ancora viva.
Stile a bosco (yose-Ue)
Lo stile a bosco (o a boschetto) è formato da più alberi singoli, sempre in numero dispari e maggiore o uguale a tre, a formare un unico gruppi o più gruppi, posizionati tutti in un unico vaso largo e molto basso, con o senza bordo; è necessario che sia presente un albero che faccia da punto focale per ogni gruppo di piante; ovviamente tutte le piante devono avere le stesse caratteristiche, ancor meglio se proveniente tutte dalla stessa “origine”; a corredo della composizione andrà aggiunto anche il sotto-bosco, come muschi o licheri.
Stile a zattera (ikadabuki)
Lo stile a zattera ricorda molto lo stile a bosco ma varia per una caratteristica peculiare, ovvero quella di essere formato da un solo albero che, caduto a terra per via delle intemperie, rinasce trasformando i suoi rami laterali in una specie di nuovi tronchi, che però rimangono tutti collegati al vecchio tronco.
Stile a scopa rovesciata (hokidachi)
Lo stile a scopa rovesciata ricorda esattamente il nome che porta; il tronco deve essere perfettamente verticale e conico, con radici di superficie ben visibili che poi entrano solide nel terreno; i rami possono partire tutti da uno stesso punto (simmetrico) o partire da altezze leggermente diverse (asimmetrico), formando sempre una fitta ramificazione semi-circolare.
Stile su roccia o dentro la roccia (sekijoju e ishitsuki)
I due stili su roccia hanno la caratteristica si aggiungere una roccia come ulteriore elemento e punto focale all’interno di un bonsai, importante al pari dell’albero stesso; roccia e albero devono essere armonici e nessuno dei due deve prevalere sull’altro; lo stile su roccia imita quegli alberi che in natura crescono con le radici aggrappate ad una roccia, ben esposte all’esterno e che percorrono tutta la roccia fino ad arrivare al suolo per entrare nel terreno; lo stile dentro la roccia, invece, prevede che la pianta sia posizionata all’interno di una cavita della roccia, senza che le sue radici abbiamo la necessità di arrivare al suolo; il terreno e le radici, infatti, saranno posizionate tutte all’interno della cavita che ospita la pianta; la dimensione e la forma della roccia non hanno regole, possono essere alte, piatte, grandi o piccole.
Stile spazzato dal vento (fukinagashi)
Lo stile spazzato dal vento è una rappresentazione estrema di un albero che cresce in zone altamente ventose; ha rami che si diradano dal tronco unicamente da un lato sporgendo di molto oltre i margini del vaso in cui è riposto; il tronco ha un’inclinazione intensa, spesso contorta, curva e con abbondante legna secca.
Stile a doppio tronco (sokan)
Lo stile a doppio tronco viene anche chiamato “bonsai madre-figlio” ed è formato da un’unica radice da cui però si estendono due tronchi distinti, divisi a filo con il terreno, uno più grande e prosperoso dell’altro; questo è l’unico caso in cui i tronchi di un unico bonsai possono essere pari; le ramificazioni e gli altri aspetti possono seguire le regole di composizione di altri stili già citati, come quello eretto informale, eretto formale o spazzato dal vento.
Stile literato (bunjinji)
Lo stile literato, o letterato, è uno stile molto particolare ed artistico, si potrebbe dire senza regole, che piaceva ai letterati ed agli scrittori dell’era Meiji; solitamente è composto da un unico tronco (a ci sono anche esemplari a più tronchi), molto sottile e molto lungo, completamente spoglio e segnato dagli agenti atmosferici più estremi; l’unica parte di vegetazione si trova sulla cima del bonsai ed è quasi sempre fitta ma molto ridotta.
Stile a radice esposta (negari)
Lo stile a radice esposta è caratterizzato dal fatto che le radici della pianta sono ampiamente fuori dal terreno, un po’ come avviene per alcune rappresentazioni dello stile su roccia, ma in questo caso senza l’utilizzo di elementi secondari; può essere combinato con altri stili e le sue radici esterne, dovendo sorreggere la pianta e diventando il suo tronco (o parte di esso), devono essere ben solide e legnificate, oltre che in numero dispari.