Son Goku (孫悟空) è il nome giapponese di Sun Wukong, il protagonista di uno dei quattro classici della letteratura cinese, “Viaggio in Occidente” pubblicato intorno al 1590 che, nonostante la sua origine cinese, ha avuto un enorme successo ed è entrato a far parte appieno anche della cultura giapponese (non solo nell’animazione e nei videogiochi).
Questo romanzo, in Giappone, prende il nome di Saiyuki (西遊記).
Son Goku nacque da un uovo magico generato da una roccia sul monte Huaguo (Kakazan in giapponese) chiamato anche “Montagna dei Fiori e dei Frutti”; quando il vento sfregò sull’uovo, questo diede vita ad una scimmia (Son Goku).
La scimmia incontrò altri suoi simili selvatici sulla montagna e si unì a loro; un giorno, mentre si trovavano all’interno di un ruscello, decisero di cercarne la fonte scalando la montagna da cui proveniva; vi trovarono una cascata e proclamarono che chi di loro sarebbe riuscito ad entrarci, trovare la vera sorgente e riuscire per proclamarlo, sarebbe diventato il loro Re.
Son Goku si fece avanti, entro nella cascata e vi trovo una grotta, fonte della sorgente; questa grotta divenne la casa di tutto il gruppo di scimmie e Goku venne incoronato come il Re Scimmia.
Ma un giorno, una delle scimmie più anziane morì; questo fece decidere al Re Scimmia di andare alla ricerca di un immortale per farsi tramandare le conoscenze e gli insegnamenti su come diventare immortale. Trovò Puti Zhushi (Subhūti, uno dei dieci principali discepoli del Buddha storico) e, dopo mesi di attesa davanti alla sua casa, fu finalmente accettato dal suo nuovo maestro come discepolo.
Gli furono insegnate tutte le pratiche taoiste, compresa la via dell’immortalità, oltre alla capacità di effettuare 72 trasformazioni e controllare i 5 elementi; gli fu anche insegnato a creare dei suoi “doppioni” semplicemente soffiando su un suo ciuffo di peli; Son Goku divenne un essere fortissimo, senza però diventare ancora immortale. Inoltre, Puti Zhushi lo obbligò a non fargli dire mai a nessuno chi fosse stato il suo maestro, ed il Re Scimmia così fece.
Da quel momento, grazie alle sue capacità, Son Goku iniziò a sottomettere tutte le altre specie ed a voler dominare i mondi.
Andò da uno dei 4 Re Draghi in cerca di un’arma adatta alla sua forza ed alle sue aspettative; inizialmente il Re Drago non volle accoglierlo, ma rendendosi poi conto della sua enorme forza e virulenza, gli mostrò varie armi come dono finché Son Goku non trovò “Ruyi Bang” (Nyoibo in giapponese), il bastone dorato capace di cambiare dimensione, volare ed attaccare in autonomia i nemici.
Ma al Re scimmia non bastò solo quest’arma, e chiese ulteriori regali al Re Drago che, dopo aver convocato gli altri 3 Re, offrì a Son Goku un elmo di piume di fenice, degli stivali magici capaci di far cavalcare le nuvole e un’armatura d’oro.
Tornò quindi sulla sua montagna e si alleò con altri esseri malvagi, come il Re dei Roc, il Re Demone Bue ed il Re dello Spirito del Leone; fu condannato a morte e portato in Cielo davanti all’Imperatore di Giada per le sue malefatte e per aver rubato al Re Drago, ma riuscì a sconfiggere tutte le guardie celesti.
Allora l’Imperatore di Giada gli offrì l’incarico di guardiano delle Scuderie Celesti, il ruolo più basso tra gli esseri celesti, ma a Son Goku la cosa non piacque, liberò i cavalli e chiese di avere un ruolo molto più alto. L’imperatore, altamente infastidito, decise di fargli guerra ma fu dissuaso da un suo consigliere, che gli suggerì di evitare una possibile sconfitta e propose di inventare un ruolo e di ingannare il Re Scimmia. Quest’ultimo fu quindi invitato nuovamente in Cielo e dichiarato “Grande Saggio uguale al Cielo”.
Un giorno, però, Son Goku non fu invitato ad un banchetto celeste a cui stavano prendendo parte tutte le divinità; questo lo fece arrabbiare molto, per cui dopo essersi intrufolato al banchetto e mangiato un po’ di tutto e bevuto vino celeste (che rende immortali), iniziò a vagare per il Palazzo Reale, riuscendo ad arrivare fino in cima, dove trovò e mangiò sia le Pesche dell’Immortalità che le Pillole dell’Immortalità.
Ritornò nuovamente sulla sua montagna per preparare la sua vendetta, ma questa volta l’Imperatore di Giada decise di fargli guerra; Son Goku sconfisse da solo 100.000 soldati celesti, svariate divinità ed i 4 Re Celesti.
Ci volle l’intervento del Bodhisattva Guanyin (Kannon in giapponese), di Laozi (il fondatore del Taoismo) e di altre grandissime divinità per riuscire a sconfiggerlo ed imprigionarlo.
Ma oramai Son Goku era immortale, e neanche le fiamme più potenti del Cielo, capaci di avvicinarsi ad uccidere anche il Buddha, riuscirono a fargli nulla; anzi, lo potenziarono e gli diedero il potere di riconoscere il male con il suo sguardo d’oro.
Il Re Scimmia era furente, distrusse buona parte del Regno dei Cieli e l’unico modo per contenerlo e sconfiggerlo fu chiamare il Buddha storico, che con la sua solennità, sconfisse Son Goku e lo sigillò ai piedi una montagna; fu comunque sfamato e dissetato per 500 anni, al fine di fargli imparare l’umiltà, la calma e la tranquillità.
Dopo questi 500 anni, la Dea Kannon fu incaricata dal Buddha di trovare qualcuno che portasse i sutra verso Ovest per diffondere gli insegnamenti buddisti; Son Goku fu scelto per accompagnare il monaco Sanzang (Sanzo Hoshi in giapponese) in questa missione, ma siccome il Buddha sapeva della difficoltà che il monaco avrebbe avuto nel controllare il Re Scimmia, gli donò una coroncina che avrebbe dovuto mettere sulla testa della scimmia; questa non si sarebbe più tolta ed si sarebbe stretta alle sue tempie provocandogli dolore ogni qual volta il monaco avesse pronunciato un sutra.
Da quel momento Son Goku, Sanzang ed altri due compagni di viaggio (in giapponese, Cho Hakkai, un maiale mutaforma, e Sa Gojō, un kappa) sconfissero vari nemici, sia umani che soprannaturali, tra cui i due demoni Ginkaku e Kinkaku, che utilizzando una una zucca come borraccia riuscivano a risucchiare al suo interno chiunque rispondesse dopo essere stato chiamato per nome, ed il già citato Demone Re Bue, a cui venne sottratto il magico Ventaglio di foglie di Banano, capace di generare enormi raffiche di vento ad ogni utilizzo.
Dopo molto tempo, riuscirono a portare fedelmente a termine la loro missione. Alla fine del racconto, Sanzang divenne un Buddha così come Son Goku, che apprendendo finalmente le virtù del buddismo divenne il “Vittorioso Buddha Combattente”.